Il teatro della vita

Le badie dei giovani: una tradizione resiliente

ORMEA, venerdì 27 e sabato 28 settembre 2024

Che le tradizioni siano sempre meno presenti nel teatro della vita è un fatto culturale che fa parte della coscienza antropologica del presente. Diventa dunque inderogabile la ricerca dei saperi di tradizione che ancora persistono, narrano e rappresentano il passato fondato sull’oralità del gesto e della parola.

Il convegno Il teatro della vita. Le badie dei giovani: una tradizione resiliente, è l’occasione scientifica per affrontare il tema delle badie, delle organizzazioni, delle compagnie giovanili che avevano il compito comunitario di custodire e interpretare i riti e i miti con l’indispensabile contributo della saggezza generazionale degli anziani. Un cruciale sistema rituale di formazione e di trasmissione successoria dei saperi orali e gestuali che scandivano la vita dell’umanità attraverso i riti di passaggio, il trascorre collettivo di status, dalla nascita alla morte.

Un percorso educativo di tradizione documentato da diacroniche e sincroniche memorie orali e scritte che rappresentano un utile, indispensabile patrimonio culturale per il processo formativo delle giovani generazioni del presente. Un pedagogico percorso di convivenza comunitaria, d’identitari valori, di sostenibilità sociale che può diventare una risorsa culturale preziosa per i giovani che non hanno memoria del passato e sono rinchiusi in un tempo e in uno spazio virtuale che non prevede e non concede la partecipazione a un processo collettivo di evolutiva costruzione dello stare insieme, del vivere solidalmente.

L’areale folklorico della valle del Tanaro con altri territori che definiscono il Piemonte, possiedono un patrimonio di conoscenza e di pratica attiva di questo istituto antropologico che va recuperato, analizzato e comparato con il resto dell’Italia e d’Europa.

In sintesi il convegno si propone di riportare nel dibattito antropologico contemporaneo il cruciale ruolo di questi istituti folklorici giovanili e di indicare le possibili traiettorie generative per un percorso formativo delle nuove generazioni che nella memoria collettiva del passato possano trovare nuove ragioni per costruire un domani di maggiore coesione sociale e senso di appartenenza.